Il cretto di Burri o cretto di Gibellina è un'opera artistica realizzata da Alberto Burri nel 1973 nella città di Gibellina, in Sicilia.
La genesi dell'opera si fa risalire alla distruzione della città di Gibellina (oggi chiamata Gibellina Vecchia) provocata dal Terremoto del Belice il 14 gennaio 1968. La potenza del terremoto ha distrutto completamente la città, lasciando la maggior parte delle famiglie senza tetto.
La voglia di rinascita della città nacque dalla mente del sindaco Ludovico Corrao che vide nell'arte un riscatto sociale della città. Tra i numerosi artisti che vennero in città a titolo gratuito spicca il nome di Alberto Burri.
Il cretto
Burri progettò un gigantesco monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città: esso infatti sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente "cementificate" dall'opera di Burri. Dall'alto l'opera appare come una serie di fratture di cemento sul terreno, il cui valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica di un paese.
Il cretto è una tra le opere d'Arte contemporanea più estese al mondo.
Fonte Wikipedia